Fare ricerca ma sul serio. E dietro le quinte la didattica fa la regia

di Anna Alemanno

La ricerca scolastica fine a se stessa ha i giorni contati. In questa fase di transizione dalla scuola tradizionale trasmissiva a quella digitale collaborativa, la ricerca, intesa come attività didattica propedeutica all'acquisizione di conoscenze, è in fase di cambiamento sia in termini concettuali che metodologici. Da sempre, la ricerca in quanto tale è classificabile tra quelle consegne che vedono lo studente come soggetto attivo del proprio apprendimento e delle proprie scoperte, ma ciò che lo muove verso gli orizzonti della conoscenza, generalmente, sono la necessità di adempiere a un compito assegnatogli o l'ambizione di avere il merito di un voto gratificante. Con l'avviarsi dell'Era digitale, la ricerca è una costante quotidiana nelle vite di tutti noi viaggiatori del web. Di questi tempi, grazie anche agli onniscienti motori di ricerca (da Google a Bing, Safari, Chrome ecc.) siamo messi in grado di cercare in lungo e in largo ogni sorta di oggetto disponibile in rete: ricerche per l'acquisto di prodotti, per conoscere o per aggiornare le nostre conoscenze, per acquisire informazioni su persone, per usufruire di servizi e tanto altro. Quindi la ricerca sta oggi all'Homo digitalis come la lettura agli alfabetizzati, è praticamente un'attitudine.

 

    Leggi nella rivista n° 6 2017/2018 pag 38 ...    

 

 

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