Porte aperte dei musei virtuali al tempo del coronavirus
di Nicoletta Tomba
Il nuovo coronavirus ha repentinamente e forzatamente mutato i luoghi dedicati allo studio durante il periodo del lockdown, facendo divenire le case - o meglio le camere, gli studi, le sale o le cucine delle abitazioni di insegnanti e allievi – i nuovi ambienti del sapere.
La tecnologia, prontamente intervenuta per offrire una soluzione di congiungimento, ha ulteriormente arricchito il panorama spaziale, portando un ulteriore luogo nel già ricco panorama: l'aula virtuale. Luogo che, come un efficiente collettore, ha riunito tutti i vari posti fisici, vissuti in privato da docenti e alunni e disseminati nella città, in un unico ambiente virtuale dove ritrovarsi e svolgere lezioni.