di Gianni Balduzzi
Bruno Ciari, chi era?
Parlare di Bruno Ciari, a quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa, non è facile, soprattutto per chi ha vissuto con lui un’avventura per molti aspetti affascinante: quella dell’inizio della sperimentazione del tempo pieno bolognese, la “grande utopia” della fine degli anni ’60. In un ricordo di questo genere c’è il rischio che i sentimenti falsino i ricordi, enfatizzandoli o distorcendoli. È un rischio che, però, credo vada corso perché Bruno Ciari è uno di quei maestri, come Loris Malaguzzi, Mario Lodi, Alberto Manzi, Sergio Neri (solo per ricordarne alcuni, ma ce ne sarebbero altri) che hanno rappresentato momenti di grande spessore di una riflessione pedagogica direttamente impegnata nell’operatività, sporcandosi le mani, lottando per superare rigidità burocratiche e ideologiche.