Ragionare per competenze in vista di una progettazione consapevole
di Andrea Porcarelli
Chi ha a che fare con la scuola da qualche decade sa che, ciclicamente, entrano nel mondo della scuola parole a cui viene attribuito un sapore quasi “taumaturgico”, tanto che vengono utilizzate per segnare un’epoca o uno stile generale della scuola stessa. Chi scrive ricorda quando si diceva: “siamo passati dalla scuola del programma alla scuola della programmazione” (in riferimento al modello della programmazione per obiettivi) o anche “siamo passati dalla scuola del programma alla scuola del curricolo” … e così via. Oggi si parla di “scuola delle competenze”, quasi per marcare un’altra stagione o epoca, spesso dimenticando che di competenze a scuola si parlava già trent’anni fa al tempo della programmazione per obiettivi. Semplicemente si usava il termine con meno enfasi rispetto ad oggi, ma – soprattutto – si è usato e si usa questo termine con significati differenti e, più ancora, sottintendendo modelli pedagogico-didattici profondamente diversi.