Per un’educazione alla cittadinanza digitale

di Elisabetta Imperato

Il tema del digitale si impone oggi a tutti i livelli della vita sociale e in particolar modo investe le modalità di concepire la formazione in ogni ordine e grado. Di qui l’urgenza di ripensare l’educazione alla cittadinanza, fine prioritario di ogni istruzione, per garantire lo sviluppo di competenze digitali imprescindibili nell’esercizio di nuovi diritti.

Il recente Manifesto per la cittadinanza digitale, sottoscritto da esperti della comunicazione e da ricercatori, ha come obiettivo presentare un’area di riflessione sui cambiamenti, apportati dal web, alla partecipazione, ai processi decisionali e alla politica in generale e si divide in quattro parti. Nella prima, dal titolo “Dalla società alle reti connettive”, si assiste all’emergere di nuove modalità di contrattualità sociale, riservate non più solo ai cittadini ma anche al non umano che influenzerà sempre più le nostre scelte: dagli algoritmi ai big data e alle forme di intelligenza artificiale. In tale contesto, si dice, anche le foreste, il clima, le emissioni di Co2 “hanno preso la parola” influenzando i nostri comportamenti e le nostre scelte. Si prospettano nuove reti di dati e architetture di connessioni capaci di sviluppare forme di intelligenza distribuite che fanno emergere in rete ogni tipo di superficie. La nostra pelle si estende, trasformandoci in cittadini e cittadine di nuove galassie di bit e abitanti dell’intera biosfera. Le stesse forme di appartenenza si modificano e si fanno plurime  e a-topiche,cosicché l’era della cittadinanza digitale ci emancipa dalle tradizionali forme legate ai confini fisici degli stati nazionali.

 

   Leggi nella rivista n° 5 2018/2019 pag 50 ...    

 

 

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