“Una didattica su misura? Si può...”
di Ivana Summa e Luciano Lelli
Non vogliamo inoltrarci nel discorso su personalizzazione e individualizzazione, magari distinguendo l'una dall'altra in termini oppositivi o integrativi, perché riteniamo che i contributi presentati in questo numero di chiusura dell'a.s. 2017/2018 siano esaustivi. D'altro canto, quasi tutti gli argomenti, individuati come fil rouge di ogni numero, partono dalla constatazione che tutti gli alunni sono "naturalmente" diversi, anzi sempre più diversi anche per una serie di fenomeni sociali che tutti conosciamo e che, forse,sottovalutiamo. Gli studi più recenti ci dicono che oggi il nostro sistema scolastico non è in grado di riequilibrare il gap, le distanze, che si creano tra gli studenti all'esterno delle aule. Negli ultimi anni il dibattito pedagogico si è concentrato sulla tematica dell'inclusione (si veda, a questo proposito, il n. 9 di "Fare l'insegnante"), in considerazione del carattere sempre più eterogeneo, in termini di cultura, lingua, organizzazione familiare, capacità e stili di apprendimento della popolazione scolastica. Ebbene, dalla ricerca sociologica emerge con grande chiarezza che sono proprio gli studenti con BES a registrare un forte calo dei livelli di abilità linguistiche. È possibile fare una riflessione, sia pure parziale: alcuni nostri alunni, sia pure per cause diverse, sono particolarmente vulnerabili da un punto di vista scolastico, tanto da esporli pericolosamente ad un destino di insuccesso formativo.