Biblioteche, un’occasione irrepetibile di contaminazione fra analogico e digitale
di Gabriele Benassi
L’azione 24 del Piano Nazionale Scuola Digitale ha portato arredi, libri cartacei ed ebook, risorse aperte e dispositivi digitali riportando la biblioteca scolastica al centro delle azioni formative di molti istituti. Alcune biblioteche scolastiche sono diventate spazi di incontro e di creazione, di ricerca e consultazione. Spazi in cui si possa leggere testi di vario genere anche in comode poltroncine o materassini, in cui si possa navigare nella immensa biblioteca del web e godere dell’offerta delle librerie digitali. Riuscire a portare la biblioteca al centro delle didattiche di una scuola non è semplice. Bisogna ripensarla in modo nuovo, andare a riscoprirne alcune vocazioni ed identità sopite nel corso degli ultimi decenni: sicuramente biblioteca come luogo di lettura e consultazione, biblioteca come occasione di prestito (possibilmente ampio, aggiornato, stimolante), biblioteca come selezione di testi (non come ricettacolo di volumi ereditati dalla scuola in seguito a traslochi e riproposizione di canoni letterari di decenni fa, esclusi i classici), ben finalizzati ad un target di destinatari, di varie tipologie e generi (romanzi, fumetti, testi divulgativi, riviste, risorse cartacee e digitali..); ma ancora, biblioteca come ambiente di apprendimento in cui collaborare, consultare, leggere, ricercare per sviluppare attività autentiche di costruzione, rielaborazione di contenuti.