“Still life” Un viaggio tra gli oggetti alla scoperta di se stessi
di Francesca Falsetti
Gli oggetti si insinuano nelle pieghe più profonde dei nostri pensieri. Occupano, non visti, il nostro campo visivo. Si sostituiscono ai nostri affetti, li scalzano o li rappresentano meglio del reale, meglio delle persone stesse. Diviene così accettabile stare in piedi settanta ore, con le mani appoggiate ad un’auto, in gara di resistenza con altri, sorretti solo dal desiderio di possesso. Fino a quando la ragione non torna dall’esilio, non riemerge con tutte le sue asperità come uno scoglio lontano dalla risacca, tagliente e scabroso, dolente ed oscuro, in un paesaggio di conchiglie e scintillii di salsedine.