“Maestra, il bullo è uno che fa il prepotente”

di Nicoletta Calzolari

Come viene scritto nelle Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari «L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà.» Cercare di leggere la situazione del gruppo sezione e il vissuto/percepito di ogni membro che lo compone, significa costruire con gli alunni un processo formativo di consapevolezza delle proprie azioni e della convivenza civile dove i principali obiettivi sono, come sottolineano sempre le Indicazioni Nazionali, la “costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole”. Chiaramente la consapevolezza e la responsabilità in merito al proprio agire variano in base all'età degli alunni e delle alunne coinvolte, ma la riflessione sugli eventi, la meta-riflessione, è possibile fino dalla scuola dell'infanzia. Ricordiamoci che le competenze sociali e civiche (2006/962/CE) riguardano tutte le forme di comportamento che permettono di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e che il fenomeno del bullismo le inibisce.

 

   Leggi nella rivista n° 10 2018/2019 pag 25 ... 

 

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