Il teatro nella scuola dell’infanzia: come e perché

di Claudia Forni

Scrivere di teatro non è mai facile, soprattutto perché il teatro deve essere vissuto in prima persona. Il teatro, infatti, si deve provare e sperimentare per capire, quindi, scrivere di teatro è una sfida, una sfida come quella di decidere di fare teatro a scuola.

Il teatro, come l’arte e la musica, fa parte di quella parte di mondo scolastico e di discipline giudicate, dalla maggior parte degli insegnanti, minori o opzionali. Per tanti anni mi sono chiesta il motivo per cui, in un paese come l’Italia,  l’arte, intesa in tutte le sue forme, e la musica sono conosciute come motivo d’eccellenza in tutto il mondo, mentre nella scuola vengono, invece, così poco prese in considerazione. La risposta che mi sono data, sicuramente non valida in assoluto, è che le arti si possono insegnare veramente solo se c’è la passione, il coinvolgimento e una grande voglia di mettersi in gioco da parte dell’insegnante stessa. Inoltre, contengono in sé elementi e valori che, in un qualche modo, si scontrano con un modo di fare scuola tradizionale e il conseguente modello scolastico ad esso legato. Per modello di scuola tradizionale intendo quello della sola lezione frontale, durante la quale l’insegnante spiega e l’alunno ascolta, modello che, negli ultimi anni, è risultato sempre più debole sia sotto il profilo degli apprendimenti che della relazione; infatti, sono sempre di più gli Istituti o le singole scuole che sperimentano innovazioni didattiche basate sul pensiero della pedagogia attiva (come le Scuole Senza Zaino, le scuole montessoriane o quelle che riprendono il pensiero pedagogico di Maria Montessori, senza essere certificate come montessoriane).

 

   Leggi nella rivista n° 5 2018/2019 pag 21 ...    

 

 

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