Il bullismo a scuola: una questione educativa

di Feldia Loperfido e Giuseppe Ritella

Non tutto è bullismo. Va detto a chiare lettere. Se un gruppo di ragazzini sevizia per giorni un anziano e lo uccide, non si tratta di bullismo, come, invece, hanno sbandierato i mezzi di informazione per giorni a seguito della vicenda di Manduria. “Poco importa”, direte voi. E, invece, no; importa eccome. Immaginate, infatti, di avere un raffreddore e che vi venga diagnosticata e trattata una cistite. Ogni cosa, ogni problema, ogni fenomeno anche di natura psicosociale va individuato, compreso ed affrontato per quello che è, salvo il rischio di alimentare ulteriori danni. Cos’è, dunque, il bullismo? Oggi come oggi se ne parla tanto, ma è anche importante che, dietro le parole, vi sia la consapevolezza di quanto si stia dicendo o temendo. Partiamo da qualche definizione che può permetterci di porre un primo cappello sull’argomento. Secondo gli psicologi sociali, il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento ed intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo ed attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto come vittime facili ed incapaci di difendersi.

   Leggi nella rivista n° 10 2018/2019 pag 9 ... 

 

 

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