Quando lo studio diventa una risorsa che modifica in meglio il corso della vita

di Mimosa Crestani

Quando gli studi si compiono in età scolare regolare, molto spesso non se ne apprezza a sufficienza l’utilità e si studia solamente perché si deve. Quasi sempre lo studio è visto dai ragazzi/e molto giovani come una seccatura, un obbligo, una costrizione insensata.

Quando lavoravo nel diurno, mi sono trovata spesso ad affrontare situazioni simili.Studenti demotivati o scoraggiati dalla mancanza di prospettive che la vita odierna sembra riservare? Mi chiedevo all’inizio della mia carriera. Oggi, al mio settimo anno di lavoro al C.P.I.A., conosco la risposta: semplicemente troppo giovani per comprendere l’importanza dello studio e l’aiuto che può dare nell’affrontare una vita senza dubbio più comoda ma di fatto sempre più difficile.

Nel corso del mio primo “magico” anno in questa scuola, ho potuto toccare con mano la gioia di apprendere degli studenti adulti che, ormai privi dell’impazienza adolescenziale, studiavano volentieri, certi fin dall’inizio della direzione in cui desideravano che lo studio li conducesse.

Avevo una bellissima classe serale anche a Caldiero. Non era numerosa, ma la vita palpitava in essa: non scorderò mai quei ragazzi/e, con la loro voglia di vivere affrontando la vita giorno per giorno, una vita che non era certo stata generosa e benevola con loro, ma dinanzi alle difficoltà non si erano mai abbattuti, rialzandosi da ogni caduta sempre più forti.

 

   Leggi nella rivista n° 9 2018/2019 pag 45 ... 

 

 

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