L’attività motoria con particolare riguardo per gli alunni diversamente abili: aspetti formativi e percorsi didattici

di Nicola Serio

 

Le prime esperienze motorie rappresentano per gli alunni un ottimo contributo alla conoscenza del sé, perché attraverso l’agire, il fare, l’esplorare e il comunicare non solo pongono in essere in ciascun soggetto un equilibrato controllo della propria emotività, masono anche attività finalizzate al superamento di eventuali difficoltà relazionali ed ambientali.

Il movimento è funzione organica indispensabile alla vita dell’uomo e tutti i movimenti della vita si manifestano attraverso questa funzione; negli ultimi anni la ricerca nel campo delle scienze della corporeità (psicomotricità)e del movimento (cinesiologia) ha contribuito a definire lo spessore dell’educazione motoria ben oltre i limiti dell’anatomia e fisiologia del corpo. Le Boulch, infatti,individua nel movimento una vera e propria struttura evolutiva della personalità, mentre il Vajer, invece, tende a porre l’accento sugli aspetti interattivi, comunicativi del movimento. Entrambi pongono fortemente l’attenzione sulla dimensione psichica della motricità.

 

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