La scienza in bottiglia
di Laura Rossi
Come diceva Einstein pensando al genere umano “la mente funziona solo se si apre”. E qual è il modo migliore per far sì che si apra se non stimolarne la curiosità? Questo vale soprattutto per i bambini nei quali la curiosità diventa il motore che stimola la conoscenza. La curiosità cognitiva porta il bambino ad assumere un atteggiamento scientifico. La curiosità, la voglia di esplorare e il gusto della scoperta favoriscono nel bambino la costruzione di modi di pensare e di interpretare la realtà che lo circonda. Per questo si potrebbe paragonarlo ad uno scienziato; infatti entrambi esprimono questa propensione a scoprire e a apprendere cose sul mondo ma con una sostanziale differenza: lo scienziato possiede già “il fare scientifico” invece il bambino deve gradualmente imparare i modi, le tecniche, gli strumenti per interrogare la realtà. Per intraprendere percorsi di tipo scientifico nella scuola dell'infanzia bisogna partire dalla realtà che circonda i bambini. La scienza è tutta intorno a loro, è in casa, è dentro e fuori dalla scuola. A scuola i bambini possono compiere esperienze che gli permettano di “pensare agendo” e fare percorsi scientifici utili a sperimentare, porsi domande, trovare risposte e riformularne altre. Nel paragrafo successivo mostrerò come si possono dimostrare principi scientifici, in maniera semplice, usando delle bottiglie di plastica.