Come cambia l’istruzione professionale

di Gian Carlo Sacchi

Nella storia della scuola italiana l’istruzione professionale è sempre stata la cenerentola, l’ultima spiaggia per chi proprio non ce la faceva con gli studi teorici. A giudicare da come si svolgono ancora oggi le pratiche orientative e si cerca di recuperare gli studenti a rischio di abbandono, sembra che non sia cambiato nulla: il lavoro è la “seconda opportunità”. Questa logica che ci deriva dalla nostra tradizione umanistica rimane alla base del percorso scolastico in cui dalla trasmissione dei contenuti si accumulano i saperi, mentre lo sviluppo tecnologico richiama alla trasformazione della realtà da cui si costruiscono le competenze. Di ciò faticano a convincersi quei docenti formatisi alla scuola del sapere, che considerano il fare solo un rimedio a posteriori e non una strategia che può indirizzare il processo di apprendimento. Su questa base viene praticata la selezione condannando le così dette intelligenze operative all’insuccesso.

 

    Leggi nella rivista n° 6 2017/2018 pag 7 ...    

 

 

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