Lo spread scolastico
FARE L'insegnante n. 3/2021 - 2022
Rivista bimestrale di Formazione e Aggiornamento professionale destinata a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado impegnati nel miglioramento dell'offerta formativa
Lo spread scolastico
EDITORIALEIvana Summa
Lo spread, termine della lingua inglese traducibile con «differenza», «scarto» o «divario», è la differenza di rendimento tra due titoli dello stesso tipo e durata, uno dei quali è considerato un titolo di riferimento (Fonte Wikipedia). Con un azzardo quasi imperdonabile, ci chiediamo se possa esistere uno spread scolasticoin grado di misurare il rendimento di un titolo dello stesso tipo e durata o meglio - come sarebbe auspicabile - uno standard in grado di fare da punto di riferimento almeno per il rilascio dei diplomi conclusivi del 2° ciclo d’istruzione che, come è noto, hanno un valore legale. A questo proposito, invito a leggere i contributi di Sacchi e Summa che affrontano, in modo molto realistico, proprio questo problema. Infatti, in mancanza dell’uno e dell’altro, si fa un gran parlare di indagini di vario tipo per classificare le scuole migliori; indagini che non hanno nulla di scientifico in quanto si limitano a fotografare la realtà, trattando allo stesso modo i tre ordini di scuola - tecnici, licei, professionali - e prescindendo dalla tipologia di studenti che li frequentano. Di fatti, i nostri studenti frequentano i diversi ordini di scuola - e questo stato di fatto è confermato da accurate indagini sociologiche le quali confermano, peraltro, che la scuola non funziona più come “ascensore sociale” - a seconda della classe sociale di appartenenza, del titolo di studio dei genitori, delle disponibilità economiche e logistiche. Già negli anni precedenti il quinquennio secondario, durante il triennio ponte tra infanzia ed adolescenza, i destini si compiono quasi inevitabilmente nonostante i riti dell’orientamento e degli open day, che si svolgono proprio in questi giorni. Tutto ciò significa che le aspirazioni, che dovrebbero emergere dalle attività di orientamento, spesso si spengono proprio durante la frequenza della scuola “media” che spesso si limita ad incanalare gli adolescenti lungo sentieri quasi obbligati.
Scuola addormentata e scuola indisciplinata
FARE L'insegnante n. 2/2021 - 2022
Rivista bimestrale di Formazione e Aggiornamento professionale destinata a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado impegnati nel miglioramento dell'offerta formativa
Scuola addormentata e scuola indisciplinata
EDITORIALEIvana Summa
Le scuole sono quanto di più conservatore esiste oggi nella società. La società cambia rapidamente, ma le scuole e il modo in cui i ragazzi dovrebbero apprendere, sono rimasti le stesse da quasi un secolo. Alcuni studiosi (pochi, per la verità!), molti insegnanti e un certo numero di genitori (anche loro!) pensano che la scuola, così come è stata concepita fino ad ora, debba restare così per sempre; al contrario, il resto della società pensa che questa scuola narcolettica sia ormai arrivata alla fine.
Il più importante cambiamento sociale degli ultimi anni è stato la comparsa delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitale: effetti grafici, animazioni, comunicazione interattiva, simulazioni, giochi per computer, internet, realtà virtuale. Queste tecnologie, e in particolare le simulazioni, ci permettono di imparare non soltanto tramite la lettura o l’ascolto, ma vedendo e facendo, in modo da comprendere il processo e osservarne le conseguenze pratiche. Gli studenti di oggi, prima ancora di arrivare sui banchi, hanno avuto modo di interagire a fondo con la tecnologia, e questo ha cambiato il loro modo di comunicare, di raccogliere informazioni, persino di pensare e di apprendere: non più solo lineare ma anche ipertestuale. Come può accogliere questi studenti un sistema scolastico che di tutto ciò non vuole saperne nulla?
Il desiderio di insegnare, il desiderio di apprendere
FARE L'insegnante n.1/2021 - 2022
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EDITORIALEIvana Summa
Il desiderio di insegnare, il desiderio di apprendere
Dal dibattito sulla scuola è scomparso il discorso su che cosa sia davvero un insegnante, che cosa debba saper fare e che cosa debba essere. Ovviamente, questo fenomeno non è casuale e le motivazioni sono molteplici e di diversa natura. Fra tutte una che, da sempre, occupa e preoccupa i ministri che, con una certa frequenza, si sono succeduti: il numero sempre insufficiente degli insegnanti e la presenza di una percentuale molto alta di docenti precari e afferenti a numerose graduatorie, spesso in concorrenza tra di loro. Molta enfasi viene posta anche alla questione della selezione degli insegnanti che, quando c’è, non è in grado comunque di scegliere gli insegnanti migliori ma soltanto coloro che “meglio hanno saputo superare le prove d’esame”. Queste ultime, peraltro, riguardano soltanto la conoscenza della disciplina e, in questi ultimi anni, la simulazione (sic!) di una generica “lezione”. Non vengono fatte oggetto di valutazione le conoscenze epistemiche, rilevanti ed irrinunciabili perché basilari per lo sviluppo personale e in grado di intraprendere la direzione di una personale acquisizione di solide competenze professionali. E ciò è possibile soltanto quando si opera concretamente in una scuola e con alunni in carne ed ossa.
Insieme, di anno in anno, per diventare squadra
FARE L'insegnante n.6/2020 - 2021
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Editoriale di Ivana Summa
Insieme, di anno in anno, per diventare squadra
Di recente sul “Corriere della sera” è intervenuto il prof. Sabino Cassese affermando, tra l’altro, quanto segue: <<Si apre una nuova stagione per lo Stato. Il governo Draghi, anche senza suonare la grancassa, ha annunciato molte nuove assunzioni, fatte con metodo diverso. Da queste dipenderà lo stato di salute del nostro settore pubblico. Se non si faranno con giudizio, ne pagheremo il prezzo. È il momento, quindi, di chiedersi che Stato vogliamo, dove deve crescere, dove dimagrire. Seimila posti nella scuola serviranno a dotarla di insegnanti nelle materie scientifiche; 46 mila posti sono destinati a coprire i vuoti sempre nella scuola, dove si prevedono assunzioni fino a 120 mila insegnanti. Quasi 17 mila posti saranno destinati a rendere celeri i processi. Diverse centinaia di posti sono previsti per la realizzazione del Piano di ripresa e la transizione ecologica. Le cifre non sono state tutte precisate (gli insegnanti precari che si vorrebbe stabilizzare sono secondo alcuni 200 mila, secondo altri 300 mila), e neppure i tempi determinati>>.
FARE L'insegnante n.4/2020 - 2021
FARE L'insegnante n.4/2020 - 2021
Rivista bimestrale di Formazione e Aggiornamento professionale destinata a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado impegnati nel miglioramento dell'offerta formativa
Quadrare il cerchio
Editoriale di Ivana Summa
Il titolo di questo editoriale non è casuale, anzi è stato preso da una pubblicazione del 1995 di Laterza, un libricino di pochissime pagine riportanti un discorso che il sociologo tedesco Ralf Dahrendorf fece durante una conferenza a Copenaghen. Il sottotitolo svela il mistero di quale sia il cerchio da quadrare: benessere economico, coesione sociale e libertà politica.Con molta lucidità, egli afferma, argomentando, che la disuguaglianza sociale è incompatibile con i diritti civili e che per combatterla è necessario un equilibrato sviluppo economico che, tuttavia, se non accompagnato in modo sistematico, diventa precario e troppo lungo, tanto che l’umanità rischia di affrontare “il periodo più denso di minacce della sua storia”che assumeranno le forme dei processi migratori di massa, dell’integralismo religioso, delle tentazioni autoritarie, della globalizzazione. Questa si manifesta con il fatto che“tutte le economie del mondo sono intrecciate tra loro in un unico mercato competitivo... e gli effetti della globalizzazione si fanno sentire in tutti i campi della vita sociale”.Ma la globalizzazione, prevede Dahrendorf, non crea un “appiattimento unificante”, bensì una “sperequazione”, una disuguaglianza nuova che mette in crisi la coesione sociale.
La valutazione: la scuola si rifà il lifting

FARE L'insegnante n.3/2020 - 2021
Rivista bimestrale di Formazione e Aggiornamento professionale destinata a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado impegnati nel miglioramento dell'offerta formativa
Editoriale di Ivana Summa - La valutazione: la scuola si rifà il lifting
La fase che stiamo vivendo è cronaca che è già passata alla storia. Al di là di valutazioni e giudizi sulla crisi che stiamo vivendo da affidare alle sentenze della storia futura, resta il fatto che il ciclone Covid 19 ha fatto emergere problemi finora trascurati, se non addirittura ignorati. Sono problemi di ordine sociale, culturale, economico e psicologico che attraversano le persone e le istituzioni e, tra queste, l’istituzione scuola che non può essere neppure minimamente disarticolata dal dibattito generale, perché sono in gioco principi e strumenti fondamentali per la sua stessa funzione. Uno di questi strumenti, che è lo strumento per eccellenza perché fa parte integrante della didattica e dell’ambiente di apprendimento nel quale viene praticata, è proprio la valutazione degli alunni. E ciò è tanto vero che diventa oggetto di “scambio” tra insegnanti e studenti, scuola e famiglie. Si pensi al fatto che quasi tutta la comunicazione tra la scuola e la famiglia è focalizzata sulla valutazione, sia essa rappresentata con cifre, livelli e/o giudizi. Ma la valutazione scolastica ha un impatto rilevante anche sulla formazione della persona. Le esperienze scolastiche, in particolare quelle legate al rendimento e al profitto, incidono in modo significativo sulla personalità degli allievi e sulla loro riuscita nella vita adulta.
LA PRIVACY IN AMBITO SCOLASTICO
La privacy in ambito scolastico
a cura di Anna Armone e Stefano Callà
Una Guida completa operativa per i dirigenti e per quanti operano nelle istituzioni scolastiche, annotata con la giurisprudenza e lo studio di casi pratici
Il testo è aggiornato al nuovo codice della privacy di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196, come modificato dal Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101
In appendice la normativa e la modulistica sugli adempimenti della privacy
Il testo formato da 330 pagine che costa solo € 28,00, a cui bisogna aggiungere 4,00 euro per spese di spedizione con corriere SDA.
La nostra scuola non riesce a guarire dal virus dell’iniquità sociale
FARE L'INSEGNANTE N.2/2020-2021
La nostra scuola non riesce a guarire dal virus dell’iniquità sociale
Editoriale di Ivana summa
Chiedo immediatamente scusa per il titolo di questo editoriale, ma ho le mie buone ragioni. Una prima motivazione ha le sue fondamenta nella rapida lettura dell’ultimo libro del Prof. Patrizio Bianchi «Nello specchio della scuola», il Mulino, in libreria dal 22 ottobre. Patrizio Bianchi, economista e professore universitario, ha presieduto la commissione istituita, la scorsa primavera, dal ministero dell’Istruzione per la riapertura delle scuole. Lo conosco personalmente ed è un vero esperto, come ha dimostrato, peraltro, quando ha fatto l’assessore alla scuola e al lavoro nella regione Emilia-Romagna. In particolare, ho tratto ispirazione dalle sue seguenti considerazioni: <<Oggi tutte le statistiche dicono che la nostra dotazione di risorse umane non è adeguata alla globalizzazione e alla digitalizzazione che si sono imposte dall’inizio del nuovo secolo. Il tasso attuale di dispersione scolastica, sia esplicita (coloro che abbandonano in via definitiva la scuola senza raggiungere un titolo di studio) sia implicita (coloro che pur concludendo il ciclo di studi non dispongono delle competenze minime richieste), insieme al numero di quanti non studiano e non lavorano e di quanti se ne vanno altrove per trovare uno sbocco soddisfacente al loro percorso di studi, sono oggi un limite alla crescita economica e minano anche le fondamenta della nostra democrazia, introducendo nel paese il virus dell’iniquità sociale (…)... al centro del rilancio del paese devono stare le persone, e innanzitutto i nostri ragazzi, tenendo conto che la scuola è l’unica istituzione che vede progressivamente trasformarsi i suoi utenti, anzi è l’istituzione che deve garantire a ognuno il diritto a un cambiamento tale da consolidare la propria persona, e così facendo la propria capacità di partecipazione attiva alla vita e allo sviluppo della comunità. Per garantire questo impegno, che la Costituzione fissa tra i fondamenti della Repubblica, è necessario offrire ai ragazzi percorsi adeguati al tempo in cui vivono e in cui dovranno a loro volta assumersi responsabilità; e allora la ridefinizione dei curricula, della durata degli studi, delle attività da condividere con il territorio diviene essenziale per garantire a tutti il raggiungimento degli obiettivi condivisi>>.Desidero sottolineare questi ultimi punti: ridefinire i curriculi, la durata degli studi e il connesso obbligo scolastico, le attività da condividere con il territorio. Il prof. Bianchi ci sta dicendo che è giunto il momento di un forte ripensamento del sistema scolastico perché la nostra scuola, già prima dell’irrompere furioso e prepotente della pandemia, non era in grado di garantire il raggiungimento proprio di quegli obiettivi istituzionali assegnati dall’art. 3 della costituzione, perché - comunque - è da qualche decennio che non riesce a fare più né inclusione né valorizzazione dei talenti.
La scuola della cittadinanza
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FARE L'INSEGNANTE N.1/2020-2021
Editoriale di Ivana Summa - La scuola della cittadinanza
Stiamo scrivendo questo editoriale alla vigilia dell’apertura delle scuole dopo la pausa estiva e, soprattutto, dopo l’improvvisa chiusura del marzo scorso. Abbiamo scritto tanto su queste pagine e tantissimo è stato scritto da tanti e dappertutto. Mai come in questo periodo si è tanto parlato di scuola in tutti i media, con un proliferare di servizi televisivi - spesso urlati - che hanno avuto il solo effetto di creare allarme perché basati su opinioni spacciate come informazioni confuse, contraddittorie, tutte centrate su posizioni politiche e sindacali. Potremmo aggiungere altri dettagli, ma preferiamo fermarci su una questione: la scomparsa, dal discorso pubblico, della funzione istituzionale della scuola e delle sue finalità, a tutto vantaggio di un dibattito centrato sulle risorse, sia di personale (occorrono più insegnanti!), che di risorse finanziarie, di edilizia, di materiali ed arredi. E tutto ciò è stato accompagnato da considerazioni e riflessioni - limitandoci a quelle espresse da persone di scuola o da studiosi “informati dei fatti” della scuola ed emarginando di proposito opinionisti improvvisati e liberi pensatori - aventi per oggetto presunti benefici e malefici della didattica a distanza.
ESCURSIONI DIGITALI
ESCURSIONI DIGITALI di Nicoletta Tomba
Alla ricerca di nuove rotte per l'educazione alla cittadinanza digitale - Qual è il compito della scuola?
Edizione 2020, pag. 180, Euro 24,00
Si tratta di una guida semplice, con modelli di riferimento chiari che portano alla luce gli attuali processi di acquisizione alla conoscenza indotti dalle tecnologie e le inedite criticità che devono essere superate affinché studenti e docenti acquisiscano buone competenze digitali, nel nuovo percorso di insegnamento all'educazione civica digitale.
Il testo è rivoltoagli insegnanti, ai formatori ed a coloro che desiderano progettare e realizzare esperienze d’apprendimento destinate a cittadini digitali.
L'obiettivo del testo è quello di orientare i docenti sul cambiamento in atto che sta spingendo la scuola verso il digitale in coerenza con le linee guida adottate dal ministero che concretizzano le indicazioni del Piano Nazionale Scuola Digitale.
CORSO COMPLETO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO ORDINARIO E STRAORDINARIO DOCENTI 2020
Pacchetto completo costituito da un corso di 45 video lezioni su tutti gli argomenti del concorso relativi alle avvertenze generali, oltre 600 test a risposta multipla per la preparazione alla prova di preselezione, un corso di 35 webinar specifici per le prove scritte, più 4 testi che comprendono anche una guida completa e aggiornata su tutte le materie del concorso - Costo 250,00 euro
FARE L'insegnante n.6/2019 - 2020
FARE L'insegnante n.6/2019 - 2020
Rivista bimestrale di Formazione e Aggiornamento professionale destinata a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado impegnati nel miglioramento dell'offerta formativa
Editoriale di Ivana summa - “Riparti Scuola”: fare un salto di qualità
Giuseppe De Rita, nel suo ultimo contributo - Il lungo Mezzogiorno (Laterza 2020) - così scrive: “Non è l’economia che traina il sociale, ma il contrario; per fare sviluppo occorrono processi di autocoscienza e di autopropulsione collettiva, non interventi dall’alto...”. Nel seguito del suo ragionamento, il grande sociologo mette in evidenza la necessità che l’intervento pubblico incontri lo spirito di iniziativa delle popolazioni locali, superando “l’attendismo senza partecipazione.”Sono necessarie non le procedure, bensì processi di partecipazione collettiva, che vedano come co-protagoniste le forze locali. Insomma, per agire in modo efficace - il discorso del nostro sociologo riguarda lo sviluppo del Mezzogiorno nel secondo dopoguerra - lo sviluppo deve essere partecipato dal basso, creando una“cultura di comunità”. Le politiche centrali devono limitarsi alla visione strategica che è frutto di scelte in base alle quali emergono obiettivi definiti, il cui perseguimento va gestito dalle forze locali.
CONCORSO DIRETTORE SGA COME PREPARARSI ALLA PROVA ORALE
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COME PREPARARSI AL CONCORSO DOCENTI
CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO ORDINARIO E STRAORDINARIO DOCENTI 2020
Pacchetto completo costituito da:
un corso di 45 video lesioni, per la preparazione alla prova di preselezione,
un corso di 25 webinar specifici per le prove scritte,
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COME PREPARARSI AL CONCORSO DOCENTI
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DI OGNI ORDINE E GRADO
A cura di Ivana Summa con contributi di Anna Armone e Loredana De Simone
Avvertenze generali per tutte le classi di concorso: competenze psico-pedagogiche e metodologie didattiche progettazione curricolare delle discipline Legislazione scolastica Il testo è corredato con esercitazioni di test a risposta multipla di logica, comprensione del testo, competenze didattico/metodologiche e legislazione scolastica - Pagine 370, € 30,00
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